L'importanza dell'esperienza e delle competenze del progettista
Sappiamo che al giorno d’oggi l’evoluzione delle norme tecniche viaggia velocemente, per questo, in un ambiente in costante crescita come quello metalmeccanico, è fondamentale garantire ai progettisti una formazione continua, che trasmetta loro gli strumenti e le conoscenze necessarie per ideare soluzioni adatte e conformi.
Nel settore della progettazione di sistemi di sicurezza è necessario avere esperienza per poter trasformare i concetti teorici in processi realizzativi, dove ergonomia, estetica, funzionalità e costi, siano il fondamento per la fornitura di un prodotto completo e di valore.
- La UNI EN ISO 12100, “Principi generali di progettazione” → principi per la valutazione e riduzione del rischio.
- La UNI EN ISO 13857, “Sicurezza del macchinario” → posizionamento dei ripari.
- La UNI EN ISO 14120, “Progettazione e costruzione di ripari fissi e mobili”.
- La UNI EN ISO 14119, “Dispositivi di interblocco associati ai ripari” → scelta del dispositivo di sicurezza.
La competenza progettuale deve essere affiancata all’esperienza del costruttore con l’obiettivo finale di realizzare una protezione che raggiunga gli standard ottimali di sicurezza.
Queste due figure non sempre si identificano nella stessa azienda; è dunque fondamentale valutare le risorse aziendali, le esigenze dell’utilizzatore finale e il grado di responsabilità che coinvolge le varie parti.
Come si strutturano i vari tipi di collaborazione tra il progettista ed il costruttore?
Nei casi “A” e “D” tutte le competenze necessarie alla realizzazione del sistema di sicurezza sono presenti in un’unica azienda che gestisce interamente le fasi progettuali e produttive.
Il caso “B” è raro, in quanto solo la progettazione viene affidata a un’azienda esterna. Il costruttore utilizzerà poi la documentazione prodotta per la realizzazione fisica.
Nel caso “C” i confini tra progettista e costruttore sono ben definiti: il progetto viene realizzato internamente da tecnici formati e la produzione viene affidata esternamente, solitamente per mancanza di risorse.
Esiste anche un caso ibrido “C-D” nel quale il progettista interno non ha tutte le competenze e conoscenze necessarie al rispetto delle normative e si affida al supporto di un ente esterno nella rifinitura e realizzazione operativa del progetto.
Per qualsiasi tipo di collaborazione che le aziende scelgano di adottare, sono di fondamentale importanza, già dalle fasi preliminari del progetto, la definizione delle competenze messe in campo da ciascuna delle parti, l’identificazione del grado di responsabilità reciproco e la creazione di un rapporto di fiducia duraturo nel tempo.